Lezione concentrata sempre sui passaggi della guardia aperta.
Dopo aver ripassato le tecniche già studiate ed alcune varianti proposte dal buon Giovit, ci siamo concentrati sul knee-pass e sui molteplici dettaglia.
Lo abbiamo sperimentato solo da poco tempo, ma sono sempre più convinto che tale metodo ci permetta di evolvere più velocemente. Cosa si intende per Allenamento-Specifico? Per allenamento-specifico intendiamo una fase di sparring-condizionato dove ripetiamo più volte la stessa identica situazione posizionale.
Perchè è da intendersi una tipologia di allenamento che permette progressi più veloci rispetto allo sparring “tradizionale”, cioè quello normalmente chiamato “randori”?
I motivi sono semplici seppur “brillanti”:
coerenza con le tecniche studiate durante la settimana (e dunque possibilità di mettere in campo ciò che si è approfondito);
ripetere le stesse situazioni per tante volte ci permette di maturare più esperienza;
prendere confidenza con le tecniche stesse valutando sia gli aspetti positivi che quelli negativi;
testare le proprie capacità in quella situazione e dunque sapere se si è abili o meno.
Vi propongo questo video, di un’atleta salito alla ribalta nelle ultime competizioni, che esplicita in maniera esemplare tale concetto ed, anzi, lo dimostra:
Barbosa è uno dei Maestri più apprezzati nel mondo del Jiu Jitsu brasiliano. Una didattica impeccabile unita ad una capacità dialettica sincera, chiara e piena. Qui, il maestro spiega dettagliatamente diversi esercizi utili per l’uscita dal controllo della Tartaruga:
Anche oggi, pochi ma buoni (3…ragazzi, oramai la media è di 3!).
Ci siamo concentrati sullo sparring condizionato però abbiamo ripassato le 3 varianti della Toreada: indietro, laterale, in avanti.
Poi, ho proposto una fuga dai passaggi sopra citati controllando una manica ed eseguire poi la fuga-sentada.
Lo sparring condizionato è stato incessante e molto educativo: abbiamo infatti appreso che non ci si può difendere per sempre e dunque un attacco (sottomissione o ribaltamento) deve essere eseguito in poco tempo, anticipando gli attacchi avversari.
Sempre con un occhio verso le gare che, spero, affronterete uniti, studieremo (ripassando anche quelle già fatte) le tecniche dalla posizione di guardia aperta. Nello specifico, studieremo l’attacco:
postura
rompere le prese
spazzate tripodi
tomoe-nage
omoplata
triangolo
guardia sentada
Poi, affronteremo i passaggi della posizione guardia-aperta:
postura
rompere le prese
toreada-pass (+ varianti)
Stack-pass
Double-under-pass.
Ci sarà molto da studiare, ma lo faremo organizzando anche diversi sparring condizionati. A voi tutti, buon lavoro.
Una lezione particolare: studiare una posizione, in questo caso la guardia-aperta, dalle basi, sia come atteggiamento che come tecnica.
E ciò è avvenuto anche con l’aiuto di un nuovo strumento: un blocco note ed una penna. Sì, perchè la scrittura aiuta a memorizzare e a sintetizzare alcuni aspetti che da approfondire oppure da marcare.
Cercherò di aiutarvi uno per uno attraverso gli occhi della mia capacità tecnica e della mia esperienza.
Credo sia uno dei migliori video in circolazione. Semplice, diretto, con le informazioni giuste questo video ci aiuta nella complessa arte di rendersi utili ai propri compagni di “viaggio”.
A breve cominceremo anche questa “strada”. Studiamola assieme!
Questo è un articolo che in realtà lascia aperte molte domande e con esse, molte possibili risposte.
Quante volte abbiamo letto sul web (o addirittura ascoltato dalla bocca dei grandi campioni o dalle grandi e numerosi scuole in giro per il mondo) che il Jiu Jitsu aiuta a domare l’ego, che la competizione non è tutto, che siamo tutti “fratelli”, che il Jiu Jitsu unisce, ci educa, ci libera e tante altre menate simili?
Quante volte abbiamo letto nei loro numerosi post, su Facebook prima e Instagram poi, dei numerosi campioni di Jiu Jitsu di come la vita sia bella, buona, ampia, piena di sorrisi, di opportunità?
E allora, come spiegare questo comportamento in un match dove 2 grandi campioni si sono affrontati?
Schiaffeggiare, colpire, stringere le dita, non combattere quindi con un’etichetta marziale, dare le spalle all’avversario, non ricambiare il saluto sono azioni deplorevoli, non degne di un marzialista tantomeno di un campione.
E allora, qual’è il significato di questi post, di quei luccicanti sorrisi?
Si, siamo tutti d’accordo: è marketing.
Ma è un marketing superficiale e non necessario. Con i loro post non educano nessuno, non sono un esempio di etica ed i loro sorrisi sono spesso direttamente proporzionali al loro ego e ai loro entroiti.
Ma una scelta tutti noi la possiamo fare e questa si chiama: esercitarci anche nel mondo ordinario e non solo sul tatami ad esser “campioni”.
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